Il comfort dell’altezza giusta del piano

L’altezza del piano in cucina sembra una peculiarità tecnica, ma in realtà definisce il comfort di ogni gesto.

Pochi centimetri possono cambiare la postura, la percezione dello spazio e la qualità della routine quotidiana. Una differenza minima (5, a volte anche solo 3 centimetri) può trasformare un gesto naturale in un movimento macchinoso.

La misura giusta, in spazi di lusso, si cuce in base a chi li vive, al suo modo di muoversi, alle abitudini e al ritmo della giornata.

 

Ergonomia e proporzione

Ogni funzione in cucina ha la sua fluidità, e con essa la sua altezza ideale. Un piano troppo basso forza a piegarsi in avanti, sovraccaricando la schiena e le spalle; uno troppo alto costringe ad alzare i gomiti, spezzando la scioltezza del movimento.

Il giusto bilanciamento tra comfort ed estetica nasce da proporzioni calibrate sulla persona e sull’uso reale dell’ambiente. Per chi cucina tutti i giorni, il piano operativo deve consentire di tagliare, impastare o servire senza tensione, con un punto d’appoggio naturale all’altezza del gomito. In una cucina su misura, come quelle Lekkel, questo equilibrio si studia millimetro per millimetro: la progettazione non solo organizza i volumi, ma interpreta i gesti.

L’ergonomia diviene così una regola invisibile che dà forma al benessere, traducendo la precisione tecnica in comfort percepito.

 

Il dialogo tra le funzioni

Nella cucina odierna le diverse altezze rappresentano una grammatica funzionale.

Il piano di lavoro si colloca di solito tra gli 88 e i 92 cm, misura funzionale per la preparazione e la cottura. Il piano snack o la penisola, invece, può salire fino a 105 cm, favorendo l’appoggio dinamico e la convivialità.

Anche la profondità influisce: un top più ampio consente libertà di azione, mentre una distanza maggiore tra isola e colonne migliora la circolazione e la percezione dello spazio.

Lekkel, che unisce l’esperienza artigianale a una visione progettuale moderna, studia la relazione tra questi livelli per creare continuità visiva e coerenza ergonomica. Il risultato è un ambiente in cui le quote dialogano tra loro, integrando tecnologia, estetica e comfort in un unico linguaggio.

 

L’equilibrio che si vive

La misura perfetta non è mai univoca: dipende dall’altezza di chi utilizza la cucina, dal tipo di uso. Una cucina di alta gamma deve saper accogliere questa variabilità, adattandosi alle persone che la vivono più che agli standard.

Lekkel vuole costruire il comfort come un valore concreto, non astratto. Ogni piano, ogni giunzione, ogni variazione di spessore è misurata per rendere il gesto più naturale, l’ambiente più fluido e il tempo trascorso in cucina più piacevole.

Il vero lusso si misura in realtà dalla sensazione che lascia: quella di uno spazio pensato davvero per chi lo abita.